Londra, 24 luglio 2015 – Pirateria: secondo l’IMB nel primo semestre del 2015 si registra un nuovo aumento degli atti di pirateria per un totale di 134 incidenti rispetto a 166 nella prima metà del 2014 (+16%) di cui 54 nel 1° trimestre (+10%) e 80 nel 2° (+19%). Sono state abbordate 106 navi, 13 sono state sequestrate e 15 hanno subito tentativi di attacco. 250 marittimi sono stati presi in ostaggio. Secondo l’IMB nella prima metà del 2015 oltre un terzo degli incidenti è avvenuto al largo delle coste indonesiane e si è trattato di assalti di bassa intensità limitati prevalentemente al compimento di furti sulle navi. Significativo l’aumento del numero di incidenti al largo del Bangladesh e, in particolare, di Chittagong con 10 incidenti avvenuti nel II trimestre di quest’anno rispetto ad un solo incidente nel trimestre precedente. Anche per questi ultimi si è trattato di furti compiuti sulle navi. Nel sud-est asiatico prosegue il trend dei sequestri di piccole petroliere impiegate in traffici costieri, con una media di un attacco ogni due settimane. Nel solo secondo trimestre di quest’anno sono state sequestrate cinque di queste navi. L’IMB ha precisato che tuttavia la cooperazione tra le autorità
regionali sta dando frutti e che l’individuazione di imbarcazioni in procinto di effettuare attacchi alle navi ha consentito di sventare gli assalti. In particolare, al largo del Vietnam è stata individuata e fermata un’imbarcazione con a bordo otto pirati indonesiani responsabili di aver sequestrato lo scorso mese una petroliera malese.
Inoltre l’IMB ha espresso apprezzamento per la condanna da parte delle autorità malesi di nove pirati indonesiani che erano stati arrestati dopo aver sequestrato una product tanker ancorata al largo di Johor.
Nel primo semestre di quest’anno al largo della Nigeria si sono verificati 11 incidenti. Il rapporto evidenzia che è confortante il fatto che nel secondo trimestre del 2015 non siano stati registrati incidenti al largo della Somalia, anche se l’IMB ha ribadito che perdura l’incertezza sul livello di sicurezza nel Corno d’Africa e ha esortato i comandanti delle navi a mantenere elevata la vigilanza quando transitano in queste acque.