Roma, 7 dicembre 2017 - “L’emendamento che tende a modificare l’esito di quanto portato avanti con il Ministero dei Trasporti e che stravolge l’Avviso Comune firmato da tutte le parti sociali rappresentative della portualità italiana, discrimina i lavoratori portuali, prevedendone trattamenti di serie A e di serie B”. E’ quanto afferma il Segretario Generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, sull’emendamento, passato al Senato ed ora in esame alla Camera, di modifica del comma 15-bis dell’art.17 della legge sui porti 84/94.
“Il processo di automazione, le trasformazioni in atto nei terminal e l’usura del lavoro portuale – spiega Tarlazzi – incidono direttamente anche sui dipendenti delle imprese e dei terminal portuali, che con questo emendamento verrebbero esclusi dalle misure necessarie alla loro riqualificazione e ricollocazione e per l’anticipo pensionistico.
“Se l’emendamento non sarà adeguato a tutta la platea dei lavoratori portuali – avverte il Segretario della Uiltrasporti - dopo lo sciopero del 15 dicembre, necessariamente seguirà altra mobilitazione dei lavoratori, bloccando i porti italiani, che sono il volano di sviluppo del Paese.
“Lunedì 11 dicembre il Correttivo porti (del Dlg.169/16) dovrebbe passare in via definitiva in Consiglio dei Ministri – conclude Tarlazzi – nella formulazione condivisa da tutte le parti sociali ed il cui merito va dato soprattutto al Ministro dei Trasporti. A maggior ragione, ci aspettiamo dal Parlamento un’attenta riflessione seguita dall’omologazione dell’emendamento in questione ai contenuti del Correttivo Porti, stoppando in tal modo il ridicolo e il grave danno che diversamente si creerebbe”.