Porto Empedocle, 12 agosto 2014 – La Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di P. Empedocle ha effettuato nel fine settimana alcune operazioni di controllo per la sicurezza della navigazione e portuale ed il contrasto agli illeciti demaniali.
In un’operazione congiunta con il Commissariato di P.S. di P. Empedocle, condotta in loc. Punta Grande (Comune di Realmonte) il giorno 8 agosto, i militari della Guardia Costiera hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento il titolare di uno stabilimento balneare (G.C., empedoclino di 25 anni) per il reato di abusiva occupazione di spazio demaniale marittimo ed innovazione non autorizzata, ai sensi degli art. 54 e 1161 del Codice della Navigazione. Durante i controlli lo stabilimento balneare è risultato occupare un tratto di arenile di circa 1.100 mq., laddove lo spazio regolarmente assentito in concessione demaniale dalla Regione Siciliana ammonta a soli 246 mq: l’area eccedente, pari ad oltre 850 mq, è stata immediatamente sottoposta a sequestro penale, insieme ai materiali abusivamente collocati dal titolare (72 ombrelloni, con relative pertinenze, un gazebo in profilati di alluminio, un bancone e 14 pedane in legno). All’area (temporaneamente affidata in custodia giudiziale al medesimo trasgressore) ed ai beni sequestrati i militari hanno poi provveduto ad apporre i sigilli, in attesa delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria e degli uffici regionali in merito al definitivo sgombero dell’arenile.
Nell’ambito dei consueti controlli in tema di sicurezza e tutela dei bagnanti (Operazione “Mare Sicuro”), militari del Corpo hanno condotto mirati controlli lungo la costa in loc. Siculiana Marina (Comune di Siculiana): nei confronti della titolare di uno stabilimento balneare – A.M.G., 49enne di Siculiana – la Guardia Costiera ha elevato una sanzione da 1.032 € per plurime violazioni degli obblighi di dotazioni di sicurezza previste dall’Ordinanza balneare vigente (tra cui la mancanza di salvagenti anulari, galleggiante con sagola e cintura, dotazioni varie di sicurezza, locale adibito ad uso esclusivo di infermeria, materiale di pronto soccorso). Nella stessa occasione i militari hanno verificato la fuoriuscita, da un tombino presso l’arenile antistante la frazione balneare, di liquami maleodoranti ed hanno perciò provveduto ad interessare le autorità sanitarie per gli accertamenti di competenza, finalizzati all’emanazione dei successivi provvedimenti di polizia nei confronti di eventuali responsabili del fenomeno inquinante.
Nel corso di attività di vigilanza in loc. S. Leone (Comune di Agrigento) il personale della Capitaneria di Porto, unitamente a tecnici dell’ASP 1 e dell’ARPA di Agrigento, ha proceduto ad alcuni campionamenti delle acque nel tratto di mare antistante Viale delle Dune ed alla foce del vallone Canne. Presso uno stabilimento balneare sono state riscontrate alcune irregolarità relative alla strutture di scarico ed alla vasca per il trattamento dei liquami, con necessità di apposita integrazione documentale da parte del titolare della struttura balneare. Ulteriori controlli presso l’ex stabilimento MAGARIA ormai fatiscente, condotti insieme a personale dell’ufficio tecnico del Comune di Agrigento, hanno permesso di verificare la presenza di un tondino in ferro pericoloso per la balneazione, prontamente segnalato con un nastro in attesa di intervento di rimozione da parte del Comune. In corrispondenza dell’area in abbandono già in concessione all’ex stabilimento MARACAIBO sono stati rinvenuti i resti di una torretta di avvistamento fatiscente, della struttura in ferro di un forno a legna, di due vasche interrate colme d’acqua, prive di idonea copertura, e di notevoli quantità di materiali di risulta. Dopo aver delimitato l’area con un nastro monitore, al fine di informare i bagnanti del potenziale pericolo, l’Autorità Marittima ha informato la Regione Siciliana (Ufficio demanio marittimo) ed il Comune per gli aspetti di competenza.