Porto Empedocle: sequestrato approdo turistico abusivo

SEQUESTRO BARCHE A PORTO EMPEDOCLE

Porto Empedocle, 27 settembre 2014 – Questa mattina, nel corso di un’operazione condotta congiuntamente dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, dal Commissariato di P.S. e dalla Tenenza della Guardia di Finanza di P. Empedocle, è stato portato a termine il sequestro di un approdo turistico abusivo realizzato, in carenza delle prescritte autorizzazioni demaniali, alla base della scogliera di Capo Rossello (Comune di Realmonte), nell’area sottostante al faro, in zona peraltro sottoposta – per motivi di sicurezza e tutela della pubblica incolumità – ad interdizione al transito ed alla sosta per pericolo di crolli del tratto di scogliera sovrastante.I controlli, avviati da una segnalazione giunta pochi giorni fa alla Polizia di Stato, sono scattati alle ore 8.30, con impiego via terra di militari della Capitaneria di Porto e di personale del Commissariato di P.S. e della Tenenza della Guardia di Finanza, cui si è aggiunto l’intervento via mare della motovedetta CP 527 e del battello litoraneo GC 110 della Guardia Costiera. Oggetto degli accertamenti un piccolo ma attrezzato approdo turistico per unità da diporto, in località Capo Rossello, non visibile dal mare in quanto ricavato in una caletta formatasi da alcuni anni a seguito della realizzazione di una barriera frangiflutti finalizzata a mitigare l’azione erosiva del mare sulla scogliera dove sorge il faro. L’intera area, nella parte terminale della spiaggia di Lido Rossello, è interdetta al transito e sosta di persone, veicoli e unità navali da due Ordinanze della Capitaneria di Porto rispettivamente del 1989 e del 1996, per motivi di sicurezza e tutela della pubblica incolumità, a causa del rischio di cedimenti del costone roccioso. Per tale ragione gli enti preposti hanno condotto negli scorsi anni un programma di consolidamento che, insieme alla barriera frangiflutti, ha visto l’installazione di una rete metallica di protezione contro la caduta di massi dalla parete di marna sovrastante e l’apposizione di cartelli monitori relativi al divieto di transito e sosta. Nello specchio acqueo tra la barriera frangiflutti e la battigia, e nella retrostante area a terra ricavata, con tutta evidenza, da recenti azioni di sbancamento del terreno (che hanno ulteriormente contribuito all’erosione della parete di marna), le forze di polizia hanno accertato la presenza di circa 80 corpi morti abusivamente installati per l’ormeggio di unità da diporto – diversi dei quali realizzati con picchetti conficcati nel suolo e altri, più semplicemente, con ancorotti o massi – senza alcuna autorizzazione della Regione Siciliana, amministrazione competente in tema di demanio marittimo. Data la stagione balneare ormai al termine, erano presenti solo una trentina di natanti (nessuno dei quali iscritto nei pubblici registri o dotato di elementi identificativi): di questi, una decina sono stati rimorchiati a P. Empedocle dalla M/V CP 527 (grazie all’ausilio del gommone GC 110 che, a causa dei bassi fondali, ha fatto la spola tra la darsena ed il mare aperto), mentre gli altri sono stati rimossi con intervento di un carro gru a cura di apposita ditta autorizzata.
Una notizia di reato contro ignoti per la realizzazione dell’intera struttura è stata inoltrata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento per abusiva occupazione demaniale, impedimento all’uso pubblico ed innovazione non autorizzata, illecito punito – ai sensi degli art. 54 e 1161 del Codice della Navigazione – con l’arresto fino a 6 mesi, e per abbandono di rifiuti, illecito punito – ai sensi degli art. 192 e 256 del D. Lgs. 152/2006 – con l’arresto da 3 mesi ad 1 anno o con l’ammenda da 2.600 a 26.000 €, mentre le imbarcazioni rimosse sono state poste sotto sequestro ed avviate presso un deposito giudiziale. Sono in corso indagini per accertare l’identità dei gestori della struttura (nei cui confronti saranno avviati anche i previsti controlli di carattere fiscale, erariale e di polizia da parte della Guardia di Finanza e del Commissariato di P.S.) e dei proprietari dei natanti che, se identificati, rischiano – ai sensi dell’art. 1164 del Codice della Navigazione – una sanzione amministrativa da 100 a 3.098 €, per la duplice violazione commessa in tema di occupazione demaniale abusiva e di accesso in area interdetta per motivi di sicurezza.
Con l’occasione, un ciclomotore in sosta nell’area vietata è stato sequestrato per mancanza dell’assicurazione RC in corso di validità: il veicolo è stato sequestrato, ed al proprietario (un pescatore sportivo) sono state comminate le relative sanzioni pecuniarie.
Grazie alla continua sinergia operativa tra la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di P. Empedocle, l’Autorità di P.S. e la Guardia di Finanza, è in via di intensificazione l’attività di controllo tesa al ripristino della legalità e delle condizioni di sicurezza nel territorio di giurisdizione, al fine di tutelare non solo il corretto uso pubblico delle aree demaniali ma anche di salvaguardare l’incolumità dei cittadini e l’ecosistema marino e costiero (messi purtroppo a rischio da comportamenti illeciti che compromettono la stabilità strutturale e lo stato di conservazione del litorale) e di contrastare i diffusi fenomeni di abusivismo commerciale (a tutela degli operatori balneari e turistici debitamente autorizzati che esercitano l’attività nel rispetto delle norme).

PUBLISHING & SERVICES s.r.l.s. - P.IVA 09085371210 - Tutti i diritti sono riservati ®