Porto Empedocle, 13 agosto 2015 – La Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di P. Empedocle, nell’ambito delle consuete attività di controllo tese alla salvaguardia dell’ambiente marino e costiero ed al corretto utilizzo delle aree portuali, nella giornata di ieri ha sorpreso il conducente di un furgone commerciale intento ad abbandonare in porto, presso alcuni cassonetti per i rifiuti solidi urbani posizionati lungo il molo Crispi (tra l’ingresso del cantiere navale ed i magazzini portuali), diverse cassette in legno e notevoli quantità di residui di prodotti ittici, cioè materiali che le vigenti norme classificano come “rifiuti speciali non pericolosi”.
L’uomo, accortosi della presenza dei militari che si apprestavano a contestare l’illecito, si è allontanato in tutta fretta tentando di far perdere le proprie tracce e di evitare l’identificazione, ma il personale della Guardia Costiera – grazie alla targa del veicolo ed ai successivi accertamenti condotti presso le banche dati del pubblico registro automobilistico e della Camera di Commercio – è riuscito a risalire all’intestatario del mezzo, un’impresa di commercializzazione di prodotti ittici con sede a P. Empedocle. Il titolare della ditta (M.R., 51enne empedoclino) è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento per i reati di cui agli art. 192 c. 1 e 256 c. 2 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (abbandono di rifiuti speciali), che prevedono la pena dell’arresto da 3 mesi a 1 anno o l’ammenda da 2.600 a 26.000 €. All’Autorità Giudiziaria è stato inoltre richiesto di procedere al sequestro preventivo del veicolo, per evitare il protrarsi del reato. Ulteriori accertamenti sono stati avviati dalla Capitaneria di Porto sulla tenuta dei registri societari di carico e scarico dei rifiuti: in caso di difformità saranno elevate al titolare della ditta anche le previste sanzioni pecuniarie.
I materiali derivanti dall’esercizio del ciclo lavorativo dei rifiuti speciali (quali, appunto, cassette in legno o plastica, scarti e residui di prodotti ittici e simili) possono essere smaltiti solo mediante conferimento a ditte debitamente autorizzate al trasporto, stoccaggio e smaltimento dei prodotti, oppure possono essere trattati dalla stessa ditta produttrice solo se iscritta nell’albo dei gestori ambientali dei rifiuti. In nessun caso, comunque, è ammesso il deposito all’interno dei cassonetti presenti all’interno dell’area portuale (destinati unicamente alla raccolta dei rifiuti solidi urbani non originati dall’esercizio di un ciclo lavorativo) o l’abbandono lungo le banchine dello scalo. Il tratto del molo Crispi tra il cantiere navale e gli esercizi di commercializzazione dei prodotti della pesca è sovente utilizzato in maniera illecita per il deposito di tali prodotti, con immaginabili conseguenze sulle condizioni di igiene e salubrità dell’area. La Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di P. Empedocle intensificherà le attività di vigilanza tese al ripristino delle condizioni di sicurezza igienico-sanitaria, salvaguardia ambientale e decoro delle aree portuali e demaniali marittime, con l’impiego di pattuglie di militari (anche in orari notturni ed in abiti borghesi) e l’ausilio dei sistemi di videosorveglianza già installati lungo le banchine portuali.
Nel corso di una distinta operazione, condotta congiuntamente da personale della Capitaneria di Porto e della Tenenza della Guardia di Finanza di P. Empedocle, al bagnino ed alla legale rappresentante di uno stabilimento balneare di P. Empedocle è stata contestata l’inosservanza delle vigenti disposizioni in materia di sicurezza balneare: ai due (G.D.G., 21enne, e C.S., 50enne, entrambi residenti a P. Empedocle) è stata elevata una sanzione da 1.032 €. Infine, la Capitaneria di Porto e la Tenenza della Guardia di Finanza di P. Empedocle hanno proceduto a controlli nei confronti di un ristorante situato all’interno di un altro stabilimento balneare sul litorale empedoclino, contestando alla titolare (A.C., 45enne residente a P. Empedocle) la mancanza di autorizzazione allo scarico dei reflui fognari, nonché la mancata compilazione della nota di vendita di una partita di prodotto ittico.Per le infrazioni accertate sono state stata elevate due sanzioni, rispettivamente da 12.000 € e da 1.500 €.