Roma. Secondo Tommaso Affinita – recentemente riconfermato per i prox tre anni AD di RAM SpA (Rete Autostrade Mediterraneee), la società, di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze finalizzata allo sviluppo delle Autostrade del Mare (AdM) e dell’intermodalità sostenibile – l’estensione normativa dell’ecobonus dall’Italia a tutta l’EU non solo dovrebbe essere auspicabilmente strutturale per la sua neutralità rispetto alla concorrenza di mercato tra le linee marittime, ma essa dovrebbe promuovere anche le AdM verso i paesi non comunitari del Mediterraneo, perché insieme all’essere veicoli di sostenibilità ambientale esse sono “strumenti di prosperità e pace per la gente”.
Intanto, RAM, che in Italia di concerto con il Ministero dei Trasporti è il gestore operativo dell’ecobonus, è già pronta a partecipare al bando comunitario, previsto a breve, di assegnazione per lo studio di fattibilità dell’ecobonus europeo ed una sua definizione operativa entro fine anno. La possibilità che sia proprio RAM ad aggiudicarsela è molto alta per Affinita, essendo “l’unico soggetto in Europa ad averne esperienza” e di conseguenza un’alta capacità progettuale.
Per ricordare brevemente, l’ecobonus è il rimborso, variabile dal 28 al 30%, del costo esterno al tutto gomma pagato dalle imprese di autotrasporto che effettuano almeno 80 viaggi su tratte marittime riconosciute dall’incentivo in alternativa a quelle stradali. Nel triennio 2007-2009 sul nostro territorio nazionale questo meccanismo ha generato il trasferimento dalla strada al mare di circa 1.500.000 di camion, attestandosi best practice europea per la riduzione di CO2, di congestionamento stradale e di tasso di incidentalità, che come diffuso da Ania Federtrasporto su fonte ACI‐Istat, per il solo 2009 ha riguardato per il 6% dei casi mezzi pesanti in circolazione sulle nostre strade (circa 13.000), coinvolgendo oltre 25.000 veicoli e provocando il 6% delle vittime (254 morti) ed oltre il 3% dei feriti (10.453 persone).
Il trend di crescita della quota di imprese di autotrasporto che adottano l’intermodalità mare-terra ha sostenuto la crescita delle Autostrade del Mare, in termini di capacità di stiva, di frequenza e di varietà degli itinerari marittimi cabotieri riconosciuti dall’Ecobonus, che oggi ammontano a 35, che RAM sta riscontrando tangibilmente nella crescita dell’entità degli importi delle pratiche gestite, che singolarmente raggiungono Ecobonus fino a 3 milioni di euro calcolati su volumi di affari spostati al mare da singole imprese di autotrasporto anche di €10 milioni.
Per il 2010 le istruttorie sono in via di conclusione, ma il finanziamento, rispetto al 2009, è stato dimezzato a 30 milioni (nel triennio 2007-2009 complessivamente è stato di €170 milioni). Per Affinita è ancora possibile l’auspicio che “si possa aumentarne le disponibilità nel corso dell’anno”. La riduzione si rifletterà sugli importi riconosciuti (non sul numero delle pratiche), determinando il rischio di aumentare il numero di mezzi pesanti in circolazione su autostrade e strade, soprattutto di quelle imprese già utenti delle AdM ma non ancora organizzate per fruirne strutturalmente, e di quelle in procinto di un approccio. Considerando quanto indicato dal Governatore Draghi sulla necessità di operare tagli pubblici non orizzontali, l’ecobonus, (che peraltro necessita di risorse piuttosto modeste se paragonate a quanto finora è stato riconosciuto all’autotrasporto dai vari Governo a fondo perduto) incide non solo in superficie, sulla riduzione dei costi sociali per le esternalità – inquinamento atmosferico e acustico, congestione, incidenti stradali – ma anche sulla cultura di impresa e sulla percezione delle proprie responsabilità sociali, aumentando le capacità di autoriduzione dell’impatto ambientale delle singole imprese di autotrasporto, che alla luce delle attuali prospettive eco-ambientali, sono alla base della salvaguardia non solo dei nostri territori ma di tutto il pianeta.