Rapporto MAST Security su: Libia, Yemen e la Somalia

BEN STEWART

Singapore, 24 settembre 2015:

Libia
Il termine ultimo per le fazioni libiche di firmare un accordo di condivisione per poter  formare un governo di unità nazionale e’ scaduto domenica scorsa. Di conseguenza le Nazioni Unite hanno spostato la scadenza al 20 ottobre prossimo dopo la festa di Eid. Inoltre, è stato chiarito che non saranno consentite ulteriori modifiche al testo dell’accordo. Spetta ora ai governi della Libia per decidere se vogliono firmare.
Ben Stewart, General Manager presso società leader della sicurezza marittima MAST (Singapore), ha dichiarato: “Il protarsi del caos  nelle  infrastrutture petrolifere della Libia, sta facendo crollare l’intero sistema economico libico che si reggeva sul petrolio. L’Arabian Gulf Oil Company (AGOCO) ha avuto il suo budget tagliato in modo significativo. ”
Ha poi aggiunto: “AGOCO, che è una filiale della National Oil Company (NOC), è stato gestore del 25% della produzione di petrolio della Libia prima della guerra civile. Il taglio di bilancio influenzerà gli stipendi, la fornitura di parti di ricambio, il pagamento dei fornitori e la loro produzione di petrolio. La produzione del paese è già calato ad una capacita’ del  solo20% e questo si  ridurrà ulteriormente. ”

Yemen
C’è stato molto poco movimento in Yemen nelle ultime settimane. Il presidente Hadi dall’ esilio è tornata ad Aden. Una squadra di ministri, tra cui il primo ministro, erano tornati la settimana prima di  Hadi al fine di stabilire le strutture sia pure di un’amministrazione provvisoria.
Il porto di Aden rimane abbastanza al sicuro e sotto il controllo delle forze della coalizione. Non ci sono stati ulteriori segnalazioni di bombardamenti della Coalizione Hodeidah, tuttavia, non può essere esclusa.Si deve registrare un sanguinoso attacco terroristico nella capitale Sanaa,questa mattina, che ha provocato decine di morti e feriti

Somalia

Un sondaggio fatto ai somali detenuti per atti di pirateria è stata condotta dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) e la pirateria (OBP). I principali risultati fanno emergere che la principale causa della pirateria sono le pessime condizioni economiche. La pesca illegale è stato un altro fattore che ha contribuito a razionalizzare il loro ragionamento.
Le pattuglie navali in combinazione con la minaccia del carcere e l’uso di guardie armate a bordo delle navi sono stati citati come deterrente  contro l’attivita’ di pirateria.
Commentando un rapporto separato che ha, per la prima volta, rintracciato pesca straniera in acque somale, Stewart ha detto: “La pesca illegale, dichiarata e non regolamentata è un problema serio per i somali. Pescatori stranieri prendono tre volte la quantità di pesce rispetto alla popolazione locale. Si è discusso in passato che le forze navali potrebbero  aiutare la polizia locale al rispetto dei diritti di pesca nelle acque della Somalia, da parte dei pescherecci di altre nazioni.

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