Relazione sulle infrazioni del 2014: la Commissione vigila sulla corretta applicazione del diritto UE

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Oggi la Commissione ha adottato la sua relazione annuale sul controllo dell’applicazione del diritto dell’Unione nel 2014.

 

Bruxelles, 9 luglio 2015 – Il mercato interno resta la risorsa più preziosa dei cittadini e delle imprese, che traggono entrambi beneficio dalla tempestiva e corretta attuazione e applicazione del diritto dell’Unione. La 32a relazione annuale sul controllo dell’applicazione del diritto dell’Unione europea analizza i risultati ottenuti nei principali aspetti dell’applicazione del diritto dell’UE ed evidenzia i principali sviluppi nella politica di applicazione delle normative del 2014.

La Commissione avvia la procedura di infrazione quando uno Stato membro non pone rimedio ad una presunta violazione del diritto dell’Unione. Se uno Stato membro non le notifica le misure di recepimento di una direttiva nel proprio ordinamento nazionale entro i termini stabiliti, la Commissione avvia la procedura di infrazione. Inoltre la Commissione può avviare la procedura di infrazione in base ad un’indagine della Commissione o una denuncia presentata dai cittadini o dalle imprese se la legislazione di un paese non è in linea con le prescrizioni del diritto UE oppure se il diritto UE non viene applicato, o non viene applicato correttamente, dalle autorità nazionali.

Nel complesso, il numero di procedure formali di infrazione è diminuito negli ultimi cinque anni, riflettendo l’efficacia del dialogo strutturato con gli Stati membri tramite EU Pilot, che precede un eventuale avvio della procedura formale di infrazione. Tale risultato evidenzia la determinazione della Commissione a cooperare con gli Stati membri per migliorare la conformità in una fase precoce, risolvendo rapidamente infrazioni potenziali a vantaggio dei cittadini e delle imprese.

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Il grafico qui di seguito offre una panoramica della situazione di ciascuno Stato membro e comprende i ritardi di recepimento, i recepimenti non corretti e/o l’applicazione errata del diritto dell’Unione.

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Nel 2014, analogamente al 2013, i settori politici con il maggior numero di casi di infrazione aperti erano ambiente, trasporti e mercato interno e servizi.

Lotta al recepimento tardivo delle direttive

Nell’ambito dell’iniziativa “Legiferare meglio”, la Commissione intende garantire la chiarezza, l’operatività e l’applicabilità della legislazione UE. Una maggiore attenzione sarà prestata all’attuazione e all’applicazione delle normative. La Commissione è impegnata a prevenire i ritardi che conseguono dal recepimento delle direttive da parte degli Stati membri dopo le scadenze concordate. Tali ritardi nel recepimento del diritto dell’Unione impediscono ai cittadini e alle imprese di beneficiare dei vantaggi offerti dal diritto dell’Unione, incidono negativamente sulla certezza giuridica complessiva e pregiudicano la parità di condizioni nel mercato interno.

Le direttive sui requisiti patrimoniali, sui diritti dei consumatori, sull’assistenza sanitaria transfrontaliera o sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche rappresentano alcuni esempi di ritardi di recepimento negli Stati membri. Nel 2014 il numero di procedure di infrazione per ritardo di recepimento è aumentato del 22% rispetto al 2013.

La Commissione ha continuato ad assistere gli Stati membri nell’applicazione della legislazione dell’Unione mettendo a disposizione un’ampia gamma di strumenti, quali piani di attuazione, documenti di orientamento, riunioni di gruppi di esperti e siti web specifici.

In caso di mancato recepimento di una direttiva entro il termine convenuto, la Commissione ha continuato a fare pieno uso del sistema delle sanzioni finanziarie introdotto con il trattato di Lisbona. Essa ha deferito quattro casi (nei confronti di Belgio, Irlanda e Finlandia) alla Corte di giustizia dell’Unione europea, chiedendo l’applicazione di sanzioni finanziarie.

La Commissione risponde alle denunce dei cittadini

I cittadini e le parti interessate possono segnalare direttamente violazioni presunte del diritto UE mediante un modulo di denuncia online accessibile tramite il portale Europa I tuoi diritti nell’UE. Nel 2014 la maggior parte delle denunce presentate riguardava l’occupazione, il mercato interno e la giustizia.

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