Roma, 8 aprile 2014 – Presenti quasi tutte le associazioni del mondo dei trasporti, della logistica e della economia del mare si è svolto il convegno nazionale con cui Forza Italia rimette al centro della attività della politica il mondo dei trasporti, della logistica e della economia del mare.
Mentre stenta a delinearsi un quadro generale dentro cui si svolge da quasi un anno il lavoro del Governo con le varie riforme degli aeroporti, dei porti e degli interporti vengono vista a se stante, Forza Italia tenta di collocare i tanti interventi necessari al settore in una visione organica di un mondo che è la terzo settore per rilevanza nella economia nazionale.
Dopo gli interventi di Giachino, Matteoli e Biasotti sono intervenuti Marcucci, Uggè, Lauro, Ventucci, Fiore di Confitarma e Luigi Merlo.
Il percorso iniziato stamane verso una visione complessiva del mondo dei trasporti, proseguirà ha detto Giachino, responsabile nazionale trasporti e logistica di Forza Italia, con approfondimenti settore per settore.
Infrastrutture, Economia del mare, trasporti e logistica un motore di crescita importante per far ripartire lo sviluppo del Paese. Debbono ritornare al centro dell’attività politica.
Il Paese deve essere grato a Berlusconi che con il suo senso di responsabilità ha contribuito in modo decisivo alla rielezione del Capo dello Stato e ora alle riforme istituzionali che il Paese attende da anni.
L’ on.le Bartolomeo Giachino ha sintetizzato la situazione dei vari settori che girano attorno al trasporto:
1)- La crisi e le manovre recessive volute da una politica europea della austerity che una parte del Paese ha voluto nel 2011 chiamando il governo dei tecnici ci lasciano un Paese depresso economicamente e socialmente e con una crescita potenziale di soli 0,4 punti di Pil anno.
Di questo passo il Paese recupererà i livelli del 2007 solo nel 2025.
Per noi questo è inaccettabile.
2)-Il Paese ha bisogno di riforme istituzionali come quelle di cui all’accordo Berlusconi/Renzi, e di riforme strutturali come quelle dell’energia, dei trasporti e della logistica e della burocrazia.
Ma oggi trasporti e logistica non sono tra le priorità.
3)-Forza Italia ha sempre ritenuto strategici per il Paese le infrastrutture di trasporto come struttura portante per un Paese moderno, che vuole essere inserito nel mercato mondiale e che portano al nostro Paese turismo e logistica due settori ad alta intensità di lavoro.
Il nostro Governo nel 2001-2002 ha innovato la politica delle infrastrutture con la Legge Obiettivo purtroppo rallentata dai poteri che la riforma dell’art. V fatta dalla sinistra ha dato un potere in compartecipazione tra Stato e Regioni su infrastrutture ed energia rallentando cosi il potere decisionale.
La Tav è finalmente in costruzione grazie alla norma importante inserita nell’ultima finanziaria del Governo Berlusconi, grazie alle coraggiose imprese che vi hanno lavorato e/o vi lavorano e grazie alle Comunità locali.
Occorre impegnarsi di più per le ricadute sul territorio sia in Val di Susa che nell’alessandrino per il Terzo Valico.
Ecco perché per il Paese la riforma dell’art. V sarà importante perché darà più efficacia all’azione del Governo e del Ministero delle Infrastrutture.
Le regioni ci hanno rallentato nella politica delle infrastrutture e nella politica della casa. Rimettere in moto infrastrutture e politica della casa servirà ma rilanciare l’edilizia il settore che traina di più il complesso della nostra economia.
La mobilità delle persone e delle merci che per la sinistra sono un problema, per noi sono invece un fattore di competitività e di maggiore crescita del Paese.
4)- Il nostro Paese è gravato da un maggiore costo dell’energia
(30-40% in più rispetto alla media europea), dal maggior costo della logistica (+20%) e dal costo della inefficiente burocrazia (2 punti Pil).
Per fare queste riforme la sinistra divisa tra i no Tav e gli ambientalisti blocca da vent’anni il Paese.
Per questi motivi occorre dare maggiore forza nei Governi ai trasporti, alla logistica e alla economia del mare.
Le inefficienze logistiche dovute alla carenza delle infrastrutture, alla lunghezza dei controlli doganali etc. ci costano 40 miliardi di euro l’anno ma soprattutto ci impediscono di crescere di più.
Negli ultimi 10 anni a causa della carenza di infrastrutture abbiamo perso 142 miliardi di Pil.
Il sistema aeroportuale italiano per fare un esempio da un contributo al nostro Pil di 1,5 mentre in Germania 2.6, in Francia di 3,9 e in Gran Bretagna del 5%
Sin qui trasporti e logistica per il Paese sono stati una occasione persa.
L’economia globale genera due domande crescenti: turismo e trasporto merci.
Noi possiamo e dobbiamo prendere maggiori quote nei flussi turistici e logistici e questo ci darà più crescita.
5)-Noi in questi obiettivi ci crediamo e siamo credibili, gli altri sono perennemente condizionati dai dubbi ambientalistici, dai freni di SEL e dei No Tav.
Gli ultimi governi stanno gestendo risorse e norme nel solco di quanto realizzato dall’ultimo governo Berlusconi e in particolare sotto la guida del Ministro Matteoli.
Cosi la sicurezza stradale sta migliorando utilizzando le norme dell’ultimo Codice della strada approvato il 28.7.2010 (L.120/2010).
Ha iniziato a operare la Authority dei trasporti. Noi abbiamo espresso riserve sulla prima delibera relativa all’autofinanziamento che carica sulle imprese oneri importanti. Noi riteniamo che le Authority dovrebbero trarre queste risorse dalle consistenti entrate fiscali.
6)-Le prossime elezioni europee saranno decisive per il Paese e per il mondo dei trasporti.
Siamo stati gli unici in Europa nel 2011 a opporci a una politica della austerity che ora dopo più di due anni in molti criticano, ma nell’ottobre 2011 la sinistra e le lobby di Repubblica e del Corriere mi lasciarono da solo aspettando l’arrivo dei tecnici.
Non hanno risolto alcun problema e in compenso hanno massacrato il Paese con nuove imposte e hanno depresso l’economia oltre ogni limite.
L’unico voto che conterà il 25 maggio in Europa è quello per F.I.
7)-La meteora Monti e la sua salita in campo è servita solo a rendere ingovernabile il Paese. Al resto ci ha pensato Bersani.
Senza il grande senso di responsabilità di Berlusconi per la prima volta nel dopoguerra non riuscivamo ad avere un Presidente della Repubblica e neanche un Governo.
Ma nessuno gli ha detto grazie…
Ora ci aspettiamo che Renzi rispetti i patti per dare al Paese tre riforme importanti.
Bartolomeo Giachino