Roma, 4 giugno 2013 - L’estate fa fatica ad arrivare, ma i primi avvistamenti di uno dei suoi ‘effetti collaterali’ peggiori già abbondano. Le meduse sono abbondanti nel Mediterraneo, affermano diversi esperti al sito del Guardian, e il rischio è che anche quest’anno rendano difficile la vita ai vacanzieri. Gli avvistamenti, conferma il sito Jellirisk.eu, coordinato dall’italiano Stefano Piraino dell’università del Salento e che si basa sulle segnalazioni dei cittadini, si sono moltiplicati nelle scorse settimane. Ad essere interessate da banchi di grandi dimensioni sono state le coste italiane, soprattutto di Puglia e Sicilia, ma anche quelle della Catalogna e di Valencia, oltre che Israele e Libano. Ogni anno, spiegano gli esperti, almeno 150mila persone in tutto il Mediterraneo vengono soccorse dopo il contatto con qualche medusa. “La concomitanza di fioriture di meduse a così grande distanza – si legge nel sito – suggerisce che il 2013 sarà un altro ‘anno delle meduse’, almeno nel Mediterraneo”. A far proliferare queste specie, spiegano gli esperti, sono il riscaldamento globale, che fa aumentare la temperatura dell’acqua, la pesca eccessiva, che rimuove i predatori, e alcuni interventi umani sulle coste che favoriscono la crescita delle larve. Del problema recentemente si è occupata anche la Fao, con un suggerimento particolare. Secondo gli esperti le meduse dovrebbero entrare nel menu dei paesi colpiti, cosa che già sta facendo qualche solitario chef.