Promesse non ne fa, com’è nel suo stile, ma ha ascoltato con attenzione le istanze presentate stamani da una folta delegazione sindacale e di lavoratori, salita a Palazzo Rosciano nella seconda giornata di sciopero totale, la decima – in ordine di tempo- da quando i portuali hanno deciso di aprire la vertenza con la riduzione dei turni di lavoro ogni due ore
I sindacati hanno chiesto direttamente a Guerrieri delle riposte certe su una molteplicità di temi
La revisione del modello tariffario tra le imprese portuali, la lotta al precariato e il contenimento delle ore di straordinario nei limiti delle previsioni vigenti, sono i punti di caduta di un piano di azione concreto che già nei giorni scorsi l’Adsp aveva dichiarato alle parti di voler portare avanti, nell’ambito di una complessiva ridefinizione del modello organizzativo del lavoro in porto.
Il n.1 della Adsp ha ascoltato e, pur ribadendo la propria amarezza per il fallimento di una trattativa che era stata incardinata su un binario positivo, si è mostrato disponibile ad agire per tentare una riapertura del tavolo, invitando i sindacati a interrompere le ostilità e a presentare una nuova piattaforma programmatica.
“Comprendo il malessere dei portuali e, con esso, la necessità di dare risposte ai lavoratori” ha detto, aggiungendo di volersi impregnare per raggiungere risultati concreti in tal senso.
“La battaglia sull’equo compenso per il lavoro svolto è in linea di principio sacrosanta ma – afferma Guerrieri- va portata avanti nelle giuste modalita e nei limiti delle competenze che la legge attribuisce alle Adsp e, con questi presupposti, riteniamo che i tempi siano maturi per un confronto tra i terminal operator e le imprese portuali, al fine di sviluppare una riflessione condivisa sugli assetti tariffari in porto”.
Guerrieri ha anche confermato di voler continuare a svolgere attività di controllo in porto per verificare il rispetto della Regolamentazione sugli avviamenti al lavoro del personale impiegato presso le imprese portuali, oltre all’impegno per un percorso di ristrutturazione dell’Alp, la società autorizzata a fornire in via esclusiva manodopera qualificata alle imprese portuali.
Su quest’ultimo tema la convinzione è che un nuovo articolo 17 adeguato alle nuove esigenze dettate dal mercato possa contribuire a definire degli schemi organizzativi utili a risolvere la maggior parte dei problemi di precarietà in porto, tra cui quelli lamentati dai lavoratori di Intempo, verificando su questo punto entro pochi giorni la disponibilità del mondo imprenditoriale ad assumere i primi impegni.
“Questi sono tutti punti che ci orientano verso il conseguimento del bene comune della intera comunità portuale e che cercherò di perseguire a prescindere dalla evoluzione che avrà la vertenza” ha concluso Guerrieri.