TIR: un’altra mazzata fiscale da 10.000 euro e mezzo

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Roma, 13 luglio 2015 – Nuova inattesa penalizzazione fiscale per le piccole imprese di autotrasporto: i padroncini scoprono di dover far fronte a un ulteriore debito verso l’erario per un valore compreso fra gli 8 ed i 10 mila euro. Un vero e proprio tradimento in considerazione del fatto che ormai da anni sanno di poter contare (nell’ambito dei finanziamenti al settore) sulla deducibilità delle spese non documentate sostenuti per l’esecuzione dei servizi di trasporto da parte delle piccole imprese.

Il taglio, improvviso e unilaterale, di deduzioni forfetarie (per altro in presenza di irrealistici studi di settore) fa emergere aspetti allarmanti: il primo riguarda la debolezza della rappresentanza dell’autotrasporto, ormai autoreferente e votato a interessi lontani dalla categoria; il secondo si sintetizza nella perdita di ruolo dell’autotrasporto considerato dal Governo un riferimento economico e un interlocutore non attendibile. Grottesca l’ipotesi avanzata da una associazione di autotrasportatori che, per protestare contro la scelta del Governo, deve chiedere l’autorizzazione alla sua confederazione di riferimento. Confederazione che, notoriamente, è portatrice di interessi distanti dall’autotrasporto.

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