TRASPORTOUNITO: IL SINDACO DI GENOVA SFRATTA I TIR DALL’AREA DI CAMPI ?

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SI CONSUMEREBBE, IN SORDINA, L’ENNESIMA BEFFA PER L’AUTOTRASPORTO VIA ALLA RACCOLTA DELLE FIRME NELLA COMUNITA’ PORTUALE

Genova, 29 dicembre 2015 – Secondo voci insistenti e purtroppo fondate, l’Amministrazione comunale di Genova avrebbe deciso “unilateralmente” di sottrarre ai camion anche l’area di Campi per destinarla ad altre attività. Tale area, anche se in pessime condizioni e quotata a caro prezzo, è l’unica possibile area di sosta per i TIR in arrivo o in partenza dal porto di Genova.

Trasportounito, associazione degli Autotrasportatori, ora dice “basta!” .

“Stanno prendendo in giro non sono solo le imprese e i lavoratori dell’autotrasporto – afferma Giuseppe Tagnocchetti, coordinatore di Trasportounito per la Liguria – ma l’intera comunità degli operatori portuali ed i cittadini genovesi che da anni sono costretti a convivere con Tir, obbligati a transitare in città e parcheggiare dove capita. Con la chiusura di Campi la situazione è destinata a deteriorarsi drammaticamente”.

Quarant’anni di promesse, idee, confronti, proteste (ultima, in ordine di tempo, quella dei tir lumaca nello scorso mese di aprile), progetti finti, virtuali, parziali o interminabili (come il parcheggio in zona aeroporto), dossier consegnati ai Prefetti (storia dell’autoparco genovese) ipotesi di parcheggio prima nelle aree Colisa, poi a Campi, quindi a Trasta, poi nelle aree dell’ex Ilva di Cornigliano; tutto fumo come la farsa dell’autoporto.

Nel frattempo il porto, la città e l’autotrasporto assistono passivamente a un pericoloso aggravamento del degrado infrastrutturale; con camion e mezzi (più di 3000 al giorno) che distruggono le sospensioni su strade dissestate; mezzi bloccati sulle strade in ingresso ai terminal portuali con una insostenibile sovrapposizione fra traffico di mezzi pesanti e traffico urbano; veicoli che parcheggiano in spazi di sosta abbandonati in tutto il ponente cittadino (mai concessi seppur richiesti dalle imprese); autisti costretti a utilizzare edifici diroccati come servizi igienici a cielo aperto.

 ”L’amministrazione comunale – ha precisato Giuseppe Tagnochetti, Coordinatore ligure di Trasportounito – e le altre Istituzioni coinvolte (Autorità Portuale e Regione) devono immediatamente chiarire quanto sta accadendo e cosa intendono realmente fare”.

“In assenza di risposte immediate – anticipa Tagnochetti – già da prossimi giorni, coinvolgendo tutta la comunità portuale, sarà avviata una raccolta di firme “contro” i provvedimenti che sono o saranno assunti a danno dell’autotrasporto, dell’economia reale del porto e della città”.

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