Taranto, 3 novembre 2016 – Sgomento: è quanto scaturisce dalla notizia di una possibile esclusione dei conducenti autonomi, i “padroncini”, da ogni beneficio di carattere previdenziale; una categoria di lavoratori di cui sembra non volersi occupare più nessuno, perché sul tema – in occasione dell’incontro al MIT dello scorso 26 ottobre con la Sottosegretario Vicari – le associazioni di categoria hanno fatto scena muta.
Un pesante fardello di cui le rappresentanze, che poco o nulla hanno fatto per sostenere la campagna “GUIDARE IL TIR E’ USURANTE” di Trasportounito e Drive CLUB (e recentemente sostenuta da FAST Confsal), dovranno farsi carico se solo verrà fatto diniego a costoro di anticipare, a parità di requisiti con i loro colleghi subordinati, l’età della pensione di un periodo pari a 3 anni e 7 mesi.
Un’APE poco “social”, ancor prima di diventare legge, che discrimina un’intera fascia di lavoratori che pure versa nelle casse dell’INPS ma – nei fatti – è sprovvista di larga parte delle tutele spettanti ai dipendenti, e che sostiene – oltre la fatica e lo stress indotti dalla guida di un camion – l’impegno, quasi eroico, di garantire la sopravvivenza della propria impresa.
L’auspicio è che questo Esecutivo voglia adoperarsi – sfatando l’assunto che chi regolamenta questo settore ne ignori spesso le problematiche – ammettendo al beneficio in discussione anche gli imprenditori quotidianamente impegnati alla guida del proprio camion, che rischiano di essere penalizzati.
Il segretario prov.le Il componente della segr. naz.le
Biagio Provenzale Antonio Mollica
Presidente Drive CLUB