UE: Aprire il mercato dei pagamenti on-line per ridurre costi e rischi di frode

pagamenti on line

Bruxelles, 8 ottobre 2015 – Il Parlamento Europeo ha votato questa mattina un testo di legge riguardante l’aggiornamento delle norme UE sui servizi di pagamento. Ciò dovrebbe consentire di tagliare i costi, permettendo a nuovi operatori del mercato di utilizzare strumenti mobili e online per effettuare pagamenti per conto di un cliente.

Inoltre, queste norme, informalmente concordate dai deputati e i ministri lo scorso maggio, aiutano a rendere i pagamenti online più sicuri, stabilendo regole sulla privacy e sulla responsabilità per tutti i prestatori di servizi di pagamento online.

“Il mercato dei servizi di pagamento dell’UE rimane frammentato e costoso: il suo costo è pari a € 130 miliardi l’anno, ovvero oltre l’1% del PIL dell’UE. L’economia europea non può permettersi questi costi se vuole essere competitiva a livello globale”, ha detto il deputato Antonio Tajani (PPE, IT), aggiungendo che “il nuovo quadro normativo consentirà di ridurre i costi, aumentare la sicurezza dei pagamenti e facilitare l’emergere di nuovi attori e d’innovativi servizi di pagamento mobili e online”.

La risoluzione legislativa è stata approvata con 578 voti favorevoli, 29 voti contrari e 52 astensioni.
Affidarsi a fornitori terzi per ridurre i costi di pagamento

L’utente che utilizza un conto online avrà il diritto di utilizzare un software di pagamento realizzato da parti terze autorizzate (non solo dagli istituti finanziari dunque) e di poter effettuare i loro pagamenti attraverso i servizi di tali fornitori.
Ad esempio, i consumatori che sono sprovvisti di carte di credito o di debito potranno autorizzare nuovi operatori di mercato, come SOFORT in Germania, Trustly nei Paesi scandinavi o IDEAL nei Paesi Bassi, a utilizzare i loro dati bancari per effettuare pagamenti dai loro conti.

L’addebito dei prestatori di servizi di pagamento non dovrebbe superare i costi diretti. Costi aggiuntivi per l’utilizzo degli strumenti di pagamento, come le carte di credito e di debito, per il quale gli oneri amministrativi per l’”interscambio” tra banche sono già regolamentate, saranno vietati.
Rendere sicuri i pagamenti e responsabilità dei fornitori in caso di furto

Una banca che gestisce il conto del cliente potrebbe negare al fornitore di servizi l’accesso a esso solo per motivi di sicurezza, obiettivamente giustificati e motivati, che siano stati segnalati alle autorità di vigilanza. Questa tutela dovrebbe precludere ogni possibilità alle banche di “bloccare” il mercato per i nuovi servizi di pagamento.
I fornitori dei servizi di pagamento, dal canto loro, sarebbero tenuti a garantire l’autenticazione sicura degli utenti e ridurre il rischio di frode. Dovrebbero garantire che i dati personali di un utente passino attraverso canali sicuri e che siano condivisi solo con il consenso dell’utente.

Nel caso di pagamento non autorizzato compiuto dal suo conto, il titolare non dovrebbe perdere più di € 50 se lo strumento di pagamento è stato perso o rubato, ovvero se ci sia stata un’appropriazione indebita. Un fornitore di servizi che non riesce a evitare una tale frode dopo la notifica di una perdita o non richiede un’autenticazione forte del cliente quando necessario, potrebbe essere ritenuto responsabile delle perdite dei propri clienti e avere il dovere di porre rimedio al danno finanziario.
Prossime tappe
Per entrare in vigore, la direttiva deve ora essere ufficialmente approvata dagli Stati membri dell’UE.
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