Roma, 17 ottobre 2016 – Questo interrogativo – spiega in una nota il Segretario nazionale marittimi Uiltrasporti, Paolo Fantappiè – non nasce da fantasia improvvisa, ma da alcuni atti concreti che si stanno registrando in questi giorni e che coinvolgono i marittimi italiani.
“Stiamo assistendo ad una super produzione di Circolari Ministeriali per recepire gli emendamenti di Manila relativi agli aggiornamenti ed ai rinnovi dei certificati della gente di mare” continua il Segretario “che stanno creando sempre più confusione e condizioni penalizzanti, tanto da mettere in discussione la stessa continuità lavorativa dei marittimi imbarcati.
Invece, per quanto riguarda la riforma sull’anticipo pensionistico” aggiunge Fantappiè “non ci è reso possibile capire se tra l’elenco dei lavori gravosi ed usuranti, sia compreso anche quello dei marittimi.
Infine, si stanno riformando alcune parti caratterizzanti il Registro internazionale senza che vi sia stato confronto con le parti sociali e senza neanche delineare quali riflessi effettivi si produrranno sulla forza lavoro marittima italiana, viste le dichiarazioni di eventuale cambio bandiera di alcuni armatori.
Vorremmo quindi capire se da parte del MIT e del Ministro Delrio i marittimi italiani siano considerati ancora una risorsa e se ci sia interesse per questo settore strategico. Diversamente, dovremo trarne conclusioni negative e attivare tutte le iniziative necessarie a riportare i diritti e le tutele della gente di mare in un ambito di confronto costruttivo” conclude il Segretario Nazionale.