Lo specialista di oli e additivi per motori chiude il 2016 con un fatturato da record.
Ulm, Gemania, 20 febbraio 2017 – La crescita di LIQUI MOLY continua. Il produttore di oli e additivi tedesco nel 2016 ha aumentato il suo fatturato dell’11% per un importo pari a 489 milioni di Euro. L’azienda ha quindi registrato un nuovo record di fatturato, come già fatto negli anni precedenti. “Come impresa di medie dimensioni, ci siamo affermati non solo in concorrenza con i grandi gruppi internazionali, ma abbiamo addirittura portato via a loro alcune quote di mercato” ha affermato Ernst Prost, amministratore delegato della LIQUI MOLY.
Nel 2016 LIQUI MOLY ha prodotto quasi 80.000 tonnellate di lubrificanti e ha riempito più di 14 milioni di lattine. Il numero di dipendenti è aumentato di 60 persone, raggiungendo un totale di 791. “Sono l’anima del nostro successo”, afferma Ernst Prost. “Questo è possibile solo con persone motivate, che lavorano giorno dopo giorno e mandano avanti l’azienda”. Quanto i dipendenti si identifichino con l’azienda è dimostrato dal basso livello di assenze per malattia e dal tasso di avvicendamento tradizionalmente molto basso. E dal fatto che molti figli di dipendenti LIQUI MOLY iniziano a lavorare anch’essi con noi. Ernst Prost: “È più di una semplice azienda familiare. È la famiglia LIQUI MOLY.”
Il 2016 si è caratterizzato dalla forte oscillazione dei prezzi del petrolio. In dicembre era il doppio rispetto a gennaio. “Questo non ci facilita gli affari”, dice Ernst Prost. “Per questo motivo puntiamo su una crescita qualitativa sostenibile per quanto riguarda il fatturato e non accendiamo fuochi fatui che durano poco”. In Germania, nello scorso anno il fatturato è cresciuto del 7%. Era di più di quanto si aspettava, perché nel suo mercato di casa LIQUI MOLI vanta da tempo una significativa quota di mercato difficile da incrementare ulteriormente.
Per quanto riguarda l’export, i risultati sono stati ancora migliori. Infatti, il fatturato è aumentato del 15%. Ciò è dovuto soprattutto ai salti di fatturato che si è visto nei mercati chiave quali l’USA (crescita pari al 40%) e Cina (crescita pari al 70%). E per quanto riguarda la Russia, LIQUI MOLY è riuscita a segnare un’inversione di tendenza all’interno del suo maggiore mercato di esportazione. Nel 2015, le vendite erano fortemente calate a causa della crisi della Crimea, della debolezza del rublo e altri problemi economici. Nel 2016, le vendite si sono riprese – nonostante la situazione economica che continua a essere difficile.
Frattanto, LIQUI MOLY realizza due terzi dei suoi ricavi all’estero – con la tendenza a un’ulteriore crescita. Ci pensano i nostri 51 co-imprenditori nel reparto esportazioni. Ernst Prost: “I nostri export area manager trascorrono metà del loro orario di lavoro presso le sedi dei nostri clienti, fornendo il loro supporto per l’attuazione di soluzioni e strategie. E il nostro back office provvede affinché ogni mese centinaia di container vengano spediti in tutto il mondo”.
Molto buoni sono anche i risultati conseguiti da LIQUI MOLI in paesi piuttosto esotici quali l’Iraq, l’Algeria e il Turkmenistan. Mentre i concorrenti non investono troppe energie in tali mercati, LIQUI MOLI riesce a sfruttare al meglio le potenzialità presenti in quei paesi (si veda anche l’intervista con Ernst Prost).
L’ampio programma di investimenti nello stabilimento di produzione oli si concluderà nell’anno a venire. Ma sono già imminenti i prossimi investimenti plurimilionari: LIQUI MOLI sta lavorando per introdurre un nuovo software aziendale e per il rinnovo e l’automatizzazione dei suoi impianti di produzione. “Il progetto di automatizzazione è necessario per far fronte all’aumento della domanda e per alleviare i nostri dipendenti da operazioni particolarmente pesanti per il fisico”, dice Ernst Prost. “Non tagliamo alcun posto di lavoro per questo. Perché da noi la persona è sempre più importante della macchina”.
I segnali sono quindi sempre quelli di un’ulteriore crescita. Dall’inizio dell’anno sono stati assunti 14 nuovi dipendenti. E il fatturato di gennaio ha superato del 16 percento quello registrato nello stesso mese dell’anno precedente. Ernst Prost è fiducioso: “Nel 2017 ce la faremo a superare il target di mezzo miliardo”.