UNHCR: la Libia non è sicura per i migranti e per gli stessi libici

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Tripoli, 16 settembre 2018 – L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), Filippo Grandi, ha sottolineato che la Libia non è un paese sicuro dove inviare migranti, aggiungendo che deve essere sviluppato un meccanismo per la distribuzione dei migranti che arrivano sulle coste italiane per evitare crisi come quelle recenti con la Nave della Guardia Costiera Ubaldo Diciotti.

In precedenza, scrive il quotidiano ”Observer Libyan” il primo ministro italiano Giuseppe Conte ha fatto appello all’Unione europea per aumentare la propria quota di migranti, sostenendo che l’Italia non riceve alcun aiuto dai paesi dell’UE.

L’attenzione non e’ rivolta solo ai migranti ma agli stessi cittadini libici: La Commissione nazionale per i diritti umani in Libia (NCHRL) ha condannato la continuazione delle violazioni delle parti in conflitto nella Tripoli sudorientale nelle aree di Salah al-Din, Khallet al-Furjan, Wadi al-Rabi ed Ein Zara.

La NCHRL ha spiegato che i gruppi in conflitto avevano fatto della proprietà dei cittadini un bersaglio militare, stazionando nelle zone residenziali e usandoli come base per lanciare missili, cecchini, furti e rapine a mano armata.

Il gruppo per i diritti umani ha tenuto il Consiglio presidenziale e il Ministero degli interni la responsabilità legale e umanitaria per garantire la sicurezza e la protezione dei cittadini e delle loro proprietà da gruppi di criminalità organizzata, ristabilendo sicurezza e stabilità, resistendo alla criminalità e perseguendo i perpetratori e portando loro alla giustizia, secondo la dichiarazione.

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