VENEZIA PORT COMMUNITY – “NO” una parola potente e pericolosa sulle decisioni per il futuro di Venezia

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In relazione alla assemblea “no scavi no grandi navi” del 7 Ottobre u.s.

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“C’ è chi dice no” è una bella canzone del grande Vasco, ma quando si deve decidere del futuro di Venezia, della laguna del territorio, e sul futuro di migliaia di persone e famiglie che vivono del porto e della economia legata ai traffici e alle crociere, NO diventa una parola potente e pericolosa, da usare con responsabilità

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Venezia, 10 Ottobre 2023 - Usare l’arma di un ambientalismo integralista per bloccare qualsiasi progetto, diffondere fake news come quella del trasferimento di fanghi inquinati nei nuovi siti di conferimento delle Tresse, conducono nella trappola di un immobilismo suicida.

Le procedure di VIA devono servire a costruire soluzioni, non come strumento per bloccare qualsiasi evoluzione.

Venezia Port Community si sta adoperando per identificare progettualità percorribili che diano un futuro al ruolo strategico che il porto di Venezia svolge in Adriatico.

Il progetto del Channeling sta mostrando che soluzioni concrete ed equilibrate per affrontare il futuro del porto sono non solo possibili ma migliorano del 50% la dispersione dei fanghi rispetto alla situazione di immobilismo attuale.

VPC sostiene la Adsp sul  dragaggio del Vittorio Emanuele: riportare in attività la stazione marittima con navi di dimensioni ridotte, per loro natura caratterizzate da una clientela di alto livello, non può che contribuire ad un turismo di qualità diverso dalle affluenze di massa che arrivano con molto meno clamore mediatico attraverso autobus e treni direttamente nel cuore del centro storico.

Venezia ha diritto ad un futuro che non sia solo di ripiegamento su se stessa, ma per ottenere ciò occorre uno spirito di squadra opposto a quello di chi si oppone ciecamente a qualsiasi cambiamento.

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