YACHT IN BALIA PER 4 GIORNI IN UNA TEMPESTA NELL’OCEANO ATLANTICO:TUTTI SALVI I 14 PASSEGGERI

Clyde Challenger
Lisbona, 14 febbraio 2014 – La mattina del 13 febbraio l’equipaggio a bordo dello yacht “Clyde Challenger”, 13 britannici e uno degli Stati Uniti, sono stati sbarcati dalla mave militare HMS “Drago” a Lisbona. La sera del 9 febbraio lo yacht è stato colpito da una grande onda anomala durante il passaggio da Horta per il Regno Unito. Stava navigando bene a suo tempo con una randa terzarolata. L’impatto dell gigantesca onda prese su un fianco lo yacht. Ha recuperato in pochi secondi, ma l’albero era stato spazzato via al livello della piattaforma. Inoltre il polo degli strumenti a poppa della barca è stato anche reciso e una serie di elementi relativi alla sicurezza e sistemi di comunicazione sono stati persi. Il team ha accertato subito che tutti i membri dell’equipaggio erano indenni e presenti senza ricorrere nemmeno alle cure mediche urgenti. L’equipaggio ha poi eseguito le procedure adeguate per avvisare altre navi nella zona della loro emissione e attivato il loro potente raggio di faro di emergenza satellitare. L’allarme faro è stata ripresa dalla Guardia Costiera del Regno Unito, alle ore 20:00 Lo yacht era a circa 400 miglia nautiche a ovest-sud-ovest di Capo Finisterre, quando ha subito ulteriori, danni significativi dopo giorni di vento forte e mare grosso. “Un’onda anomala proveniente in direzione opposta ha colpito la nave. Ci ha colpito e ci ha rovesciato e trascinato le crocette in acqua, che ha trascinato l’albero in acqua che si spezzò all’altezza del ponte. Ero annebbiato,non lucido, ma quando ho saputo che HMS ”Dragon stava venendo da noi, sapevo che sarebbe stato un risultato positivo. Siamo molto soddisfatti della Marina che ha raccolto la sfida per portarci aiuto e venirci a salvare “, ha detto lo skipper dello yacht, 66 anni, Roy Graham, da Prestwick. La Guardia Costiera del Regno Unito ha coordinato le operazioni marittime dal Centro che ha coordinato la ricerca, soccorso e missione a lungo raggio. La Guardia Costiera ha utilizzato comunicazioni via satellite per richiesta imbarcazioni in grado di assistere lo yacht e di contattare la Guardia Costiera UK e diverse hanno risposto con offerte di aiuto. La prima nave mercantile sulla scena è stato il “Clyde Challenger” la sera del 9 febbraio. Ha stabilito il contatto con il “Clyde Challenger” e comunicato con la Guardia Costiera del Regno Unito  sui problemi con la nave e il benessere dell’equipaggio. Un velivolo C130 Hercules da 47 Squadron RAF Brize Norton è arrivato sulla scena il 10 febbraio alle 08:00 e subito trova il ”Clyde Challenger”. Dall’alto, ha fornito comunicazioni in scena a tutte le navi, aeromobili e sale operative coinvolte nella missione. L’Hercules è stato presto raggiunto dalla bulk carrier “Cape Breeze”. A causa delle condizioni di tempesta-forza 7 sulla scena il comandante della nave portarinfuse ha ritenuto troppo pericoloso avvicinarsi allo yacht colpito, per facilitare un salvataggio. Le navi tanker “CPO Finlandia” e “Sti dama” sono arrivati ​​nel pomeriggio del 10 febbraio momento in cui l’aereo Hercules è stato sostituito da un US Air Force KC 135 Tanker da 100th con ala di rifornimento in volo, dalla base dellaa RAF a Mildenhall. Con il tempo di scena ancora precluso alle operazioni di recupero dei 14 yachtmen il “Cape Breeze” e “Sti Dama” sono stati liberati. La nave tanker “CPO Finlandia” è rimasto sulla scena e ha tentato – senza successo – di salvare l’equipaggio per tre volte. In seguito i collegamenti con la Guardia Costiera del Regno Unito, la sera di Venerdì 10 febbraio, della Royal Navy HMS Tipo 45 Destroyer “Dragon” ha iniziato a fare rotta verso la posizione di 500 miglia nautiche del ”Clyde Challenger”. Prima dell’arrivo di HMS “Dragon”, la US Air Force Special Operations Group 352a V22 Ospreys con sede a RAF Mildenhall erano tentati per una soluzione a lungo raggio, ma a causa del tempo sulla scena, questa opzione non era praticabile. La mattina dell’ 11 febbraio il primo dei due velivoli da pattugliamento della US Navy fuori degli Stati Uniti nella Base aerea di Sigonella e’  stato sostituito il velivolo Tanker. La nave mercantile “Antimilos” anch’ essa arrivata sulla scena. Appena lo scafo yacht era sicuro e in grado di supportare l’equipaggio si è deciso di non intraprendere un trasferimento immediato, ma di vagliare tutte le opzioni. Non c’era alcun danno al timone come inizialmente sospettato. La squadra di soccorso del coordinamento della Guardia costiera della UK ha poi lavorato sodo con più agenzie per mantenere la copertura di sicurezza in loco e la comunicazione con la nave mentre le opzioni di trasferimento dell’equipaggio sono stati finalizzati. Dopo una navigazione a 30 nodi attraverso mari turbolenti per 20 ore, l’incrociatore HMS Royal Navy T45 “Dragon”, sotto il comando del capitano Craig è arrivato sulla scena l’ 11 febbraio alle 02:30 e ha iniziato il salvataggio dei 14 marinai con le lance della nave militare. Lo yacht aveva perso il suo albero e sembrava in uno stato abbastanza disperato dopo quasi 48 ore alla deriva in condizioni difficili. Nonostante la corsa per tutta la notte, ci sono stati solo tre ore di luce residua  per rimuovere in modo sicuro l’equipaggio. Entrambi con grandi barche mare in grado di trasportare sei passeggeri ciascuno sono stati in grado di trasferire l’equipaggio più rapidamente possibile. Le condizioni meteo e famigerata onde dell’Atlantico hanno reso estremamente difficile e messa alla prova le abilità degli esperti timonieri delle imbarcazini del mare. Tutto l’equipaggio era stato salvato da 16:50. Una volta al sicuro a bordo di HMS “Dragon” l’equipaggio ha potuto sollevare un sospiro di sollievo.
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